IMPIANTI CENTRALIZZATI
Contabilizzazione del calore entro il 31/12/2016
La contabilizzazione del calore è una procedura utile a rilevare la quantità di fluido vettore usato per riscaldare/raffrescare gli ambienti e/o l’uso di acqua calda sanitaria, che riguarda principalmente gli impianti di climatizzazione centralizzati, all’interno di edifici condominiali o di più unità immobiliari.
Contabilizzazione definizione e soluzioni tecniche disponibili
La contabilizzazione è una procedura di rilevamento della quantità di fluido scaldante utilizzato per il riscaldamento degli ambienti e/o l’utilizzo di Acqua Calda Sanitaria (ACS).
Diciamo subito che riguarda soprattutto gli impianti condominiali o a servizio di più unità immobiliari. Gli impianti autonomi, infatti, non necessitano di questo tipo di apparecchiature, anche se potrebbe essere interessante per il proprietario monitorare i propri consumi.
Ci sono apparecchi di lettura di vario tipo, ma sostanzialmente si tratta di contatori dell’acqua appositamente tarati per il rilevamento del volume d’acqua calda utilizzato da una unità immobiliare.
Installazioni di questo tipo interessano impianti centralizzati di tipo a zone, sia che siano serviti da semplici valvole di zona, sia che lo siano da moderni moduli satellitari al cui interno sono presenti tutte le apparecchiature occorrenti alla gestione e alla contabilizzazione.
Nel modulo satellitare l’impianto si comporta come se fosse una piccola centralina di teleriscaldamento, con un circuito principale proveniente dalla Centrale Termica, ad alta temperatura, che alimenta sia il circuito del riscaldamento che quello dell’ACS tramite uno scambiatore di calore
Spesso, per facilitare la lettura dei consumi, i contatori sono dotati di una presa dati che trasmette via cavo i rilevamenti di ogni singolo contatore ad un concentratore posto, solitamente, nella centrale termica. Il rilevamento dei dati può avvenire quindi localmente (si tratta di un semplice file tipo Excel) oppure può essere trasmesso in remoto via internet al gestore dell’impianto.
La contabilizzazione del calore ai fini della ripartizione delle spese condominiali, quindi per più unità immobiliari servite da un unico impianto centralizzato, avviene con sistemi di rilevamento del calore dissipato dai corpi scaldanti attraverso apparecchiature installate su ognuno di essi, e tarato sulla base del fabbisogno termico del locale.
Ogni apparecchio posizionato sui corpi scaldanti è in grado di trasmettere i dati via wi-fi a un rilevatore, di solito un PC con apposito software, che periodicamente raccoglie i dati rilevati da ogni singolo apparecchio identificato singolarmente da una matricola associata all’appartamento. La somma delle rilevazioni ad esso associate generano il consumo totale dell’appartamento. Per quanto riguarda l’ACS, invece, anche negli impianti centralizzati occorre installare un contatore di quelli citati in precedenza. Per installare un sistema di contabilizzazione del calore occorre effettuare una serie di interventi sull’impianto di generazione del calore.
Se l’edificio/impianto è di recente costruzione (dopo il 2007) quasi sicuramente sarà già stato costruito con tutte le caratteristiche necessarie, ma se risale ad anni precedenti il sistema va integrato.
Contabilizzazione – Sostituzione delle valvole termostatiche
Per prima cosa vanno sostituite le saracinesche di chiusura dei singoli corpi scaldanti con delle valvole termostatiche. Si tratta di valvole che sono dotate, al loro interno, di un sistema che ne prevede la chiusura progressiva all’aumentare della temperatura ambiente. È possibile tararle in base alle necessità dell’ambiente, e si presenteranno completamente chiuse una volta che la temperatura ambiente sarà raggiunta.
Si potrà quindi rilevare, durante l’esercizio nel periodo di riscaldamento, la particolare condizione di un radiatore freddo in un ambiente caldo. Questo non è dovuto a un malfunzionamento dell’impianto, ma alla valvola termostatica che svolge adeguatamente il proprio lavoro.
Oggi, tra le varie soluzioni possibili, sono presenti anche le valvole termostatiche dotate di programmatore per una gestione assolutamente personalizzabile dei diversi corpi scaldanti.
LAVAGGIO IMPIANTO
È buona regola effettuare un lavaggio dell’impianto per migliorarne la resa, anche perché le nuove valvole potrebbero non funzionare adeguatamente se il fluido all’interno del circuito fosse pieno di residui dovuti all’età avanzata dell’impianto. Si tratta, sostanzialmente, di far circolare per alcune ore
acqua mischiata ad acido e/o solventi, in maniera da asportare i residui di calcare o di ruggine che sicuramente avranno quasi completamente otturato le tubazioni.
INSTALLAZIONE DI UN DEFANGATORE IN CENTRALE TERMICA
Benché si effettui il lavaggio dell’impianto, i residui di calcare e ruggine possono proseguire a circolare ancora per mesi. Specialmente durante il periodo di esercizio.
Un defangatore potrà raccogliere i residui, per eliminarli agevolmente tramite lo svuotamento periodico del cestello di raccolta. Per i primi mesi di esercizio tale operazione andrà effettuata spesso.
SOSTITUZIONE DELLE ELETTROPOMPE DI CIRCOLAZINE CON ALTRE CHE ABBIANO I MOTORI ELETTRICI DOTATI DI INVERTER
Anche in questo caso, se l’impianto è stato realizzato o ristrutturato da poco non vi sarà bisogno di alcun intervento ma, se le pompe di circolazione sono datate, quasi sicuramente occorrerà sostituirle.
La necessità deriva dal fatto che l’impianto con le valvole termostatiche non avrà più il medesimo
funzionamento di prima.
In particolare, il volume dell’acqua in circolo potrà variare considerevolmente durante la giornata, sia
in funzione della situazione climatica, sia in funzione dell’utilizzo. Se gli abitanti staranno fuori casa tutta la giornata, regoleranno le valvole termostatiche al minimo, e il volume dell’acqua calda in circolo sarà minore. Frequenti variazioni di portata potrebbero velocemente far bruciare i motori di pompe tradizionali, che si troverebbero a “spingere”, quando invece i circuiti non richiedono acqua calda. Probabilmente si potrebbe ovviare prestando attenzione alla regolazione e al coordinamento delle apparecchiature, ma il pregio di una moderna elettropompa a inverter è quello di consumare meno corrente.
– Installazione Regolari di pressione differenziale a taratura variabile. (Sono dispositivi che servono a mantenere costante la differenza di pressione fra due punti di un circuito)
In definitiva si deduce che installare sistemi di contabilizzazione del calore non è improvvisabile, né si traduce nella posa di singoli apparecchi tout court acquistati presso il più vicino magazzino di bricolage. Occorre un’attenta progettazione, conseguenza di un report diagnostico del fabbricato, in cui si evidenzino i punti critici su cui intervenire.
CONTABILIZZAZIONE – COSTI DI INTERVENTO ED AMMORTAMENTO
È possibile quantificare a grandi linee il costo dell’installazione delle apparecchiature.
Per le operazioni di sostituzione della valvola del radiatore e la posa del rilevatore di temperatura, l’intervento è quantificabile mediamente in circa 130/150€ per ogni corpo scaldante in base alla quantità delle apparecchiature ed alla difficoltà di intervento (spesso i radiatori non sono agevolmente raggiungibili perché segregati dietro ai mobili).
Per le altre operazioni, invece, dipende molto dalle dimensioni dell’impianto, poiché il costo delle elettropompe può variare dalle poche centinaia di euro a diverse migliaia. Inoltre, intervenendo in impianti datati, è possibile che sia necessario effettuare un aggiornamento alle normative degli impianti gas e/o elettrici.
Per quanto riguarda le operazioni di pulizia dell’impianto, si tratta principalmente di costo di mano d’opera, in quanto i solventi utilizzati hanno un costo trascurabile.
È possibile stimare precisamente il costo di un impianto di contabilizzazione solo in seguito a una richiesta di preventivo personalizzato, in quanto il lavoro è estremamente legato alle esigenze del proprietario.
Quantificare il risparmio e il rientro del costo è ancora più difficile, dal momento che è necessario valutare due componenti: quella fiscale e quella di puro risparmio in bolletta (spese condominiali).
A sua volta il puro risparmio in bolletta è difficile da quantificare, dal momento che in un complesso a più piani e con diversi orientamenti geografici alcuni proprietari pagheranno di più (quelli più sfavoriti sono all’ultimo piano o orientati a nord), mentre altri pagheranno di meno (quelli dei piani intermedi).
Spesso i condomini utilizzano dei coefficienti di compensazione per evitare che vi sia troppa disparità di costo; del resto, la legislazione vigente consente di ripartire la spesa in base al consumo solo sino al 70%, con il resto ripartito in base alle tabelle millesimali.
Una parte della spesa sostenuta trova ristoro negli incentivi fiscali legati alla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche. Le spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria consentono una detrazione d’imposta pari al suo 50%, liquidata con bonifico. Il limite di spesa su cui applicare la percentuale è attualmente di 96.000€.
Se invece la spesa rientra tra quelle finalizzate al risparmio energetico, la detrazione d’imposta è oggi al 65%, ripartita in 10 rate annuali.
Gli Interventi rientranti in questa tipologia sono:
– Riqualificazione energetica dell’intero edificio;
– Interventi sull’involucro (cappotto);
– Installazione di pannelli solari;
– Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.
Il pagamento deve essere effettuato con bonifico bancario, e occorre disporre dei seguenti documenti:
• Fattura dell’impresa che esegue i lavori;
• Asseverazione di un tecnico abilitato sulla
conformità dei lavori al progetto;
• Attestato di certificazione energetica;
• Scheda informativa degli interventi realizzati secondo uno schema ministeriale, in cui si riepiloghino i dati dell’intervento; le spese sostenute, comprese quelle di progettazione; e il risparmio energetico conseguito.
I documenti devono essere trasmessi all’ENEA per via telematica entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Anche questo caso vi sono dei massimali di spesa detraibili:
– Riqualificazione energetica dell’intero edificio 100.000Euro
– Interventi sull’involucro e installazione di pannelli solari 60.000 Euro
– Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale 30.000 Euro
Oltre agli incentivi fiscali in sede di dichiarazione dei redditi, ci sarebbe anche la possibilità di accedere al conto termico tramite il GSE, possibilità che, per i privati, è prevista solo per l’installazione di pompe di calore. Di conseguenza, tale eventualità deve prevedere una riqualificazione energetica generale dell’edificio, in cui le caldaie a combustibile fossile vengano sostituite con delle pompe di calore.
CONTABILIZZAZIONE – NORMATIVA
All’origine di tutta questa innovazione vi è la direttiva europea 2012/27/UE, che sottolinea la necessità di aumentare l’efficienza energetica nell’Unione, in modo da ottenere “un risparmio dei consumi di energia primaria dell’Unione del 20%, rispetto alle proiezioni entro il 2020.”
Vi sono, naturalmente, una pluralità di regole e comportamenti virtuosi da seguire, ma nel caso specifico che ci interessa in questa trattazione possiamo puntare subito all’art. 9, che recita:
«Nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da
una fonte di riscaldamento/raffreddamento centrale
o da una rete di teleriscaldamento o da una fonte
centrale che alimenta una pluralità di edifici, sono
inoltre installati entro il 31 Dicembre 2016 contatori
individuali per misurare il consumo di calore o
raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità,
se tecnicamente possibile ed efficiente in termini
di costi. Nei casi in cui l’uso di contatori individuali
non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in
termini di costi, per misurare il riscaldamento, sono
usati contabilizzatori di calore individuali per misurare
il consumo di calore a ciascun radiatore, salvo che lo
Stato membro in questione dimostri che l’installazione
di tali contabilizzatori di calore non sarebbe efficiente
in termini di costi. In tali casi possono essere presi in
considerazione metodi alternativi efficienti in termini
di costi per la misurazione del consumo di calore IT
L 315/18 (rif. Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea
14.11.2012)».
Si tratta di una direttiva, recepita dallo Stato italiano, che nelle intenzioni dei legislatori comunitari mira essenzialmente a rendere consapevoli i consumatori dei propri consumi, con lo scopo di adeguare gli stili di vita verso comportamenti più virtuosi.
Il recepimento di questa normativa è avvenuto, in Italia, con il d.lgs. 102 del 4/7/2014.
Esso raggruppa e aggiorna tutta la normativa preesistente confermando, quindi, anche l’installazione dei contabilizzatori di calore per impianti centralizzati, già prevista nella legge 10/1991, e la cui applicazione era demandata alle assemblee condominiali ai sensi del codice civile.
Viene dato tempo sino al 31/12/2016 per adeguarsi a tale disposizione, imponendo sanzioni pecuniarie ai trasgressori (da 550 a 2500€).
Viene però recepita anche la parte della Direttiva Europea che stabilisce e deroga il non adeguamento nel caso che le operazioni per ottenerlo dovessero rivelarsi eccessivamente onerose. Nella nostra legislazione tale eventualità viene demandata alla redazione di una relazione tecnica da parte di un tecnico specializzato.
La contabilizzazione in Italia è quindi prevista già da tempo, anche se è obbligatoria solo dal mese di Luglio 2014.
Un’operazione di adeguamento normativo in termini di contabilizzazione del calore, se applicata su edifici particolarmente vetusti o appartenenti a proprietari interessati alla questione dell’efficienza energetica, è l’occasione per una progettazione integrata che intervenga sull’intero edificio, ma soprattutto su quelle parti che sono sensibili rispetto all’incentivazione da ottenere.
Vi sono diversi motivi per cui una proprietà, piccola o grande che sia, abbia interesse a rinnovare i propri immobili. . Dopo la scelta dell’intervento occorre predisporre il progetto esecutivo e reperire i capitali per l’esecuzione del lavoro.
Naturalmente la scelta di come deve essere eseguita è sulla base dei propri conti economici, considerando sia il risparmio immediato, che gli incentivi fiscali.
NOVITA’ NORMATIVA
Regione Lombardia ha approvato con Delibera di Giunta. n. 3965 del 31 luglio 2015 le nuove Disposizioni per l’esercizio, il controllo, la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici. Il provvedimento introduce importanti novità in materia di termoregolazione e contabilizzazione del calore e di formazione degli installatori di impianti a fonti rinnovabili e chiarisce alcune modalità operative per la corretta registrazione della documentazione nel catasto Curit.
Il dispositivo sostituisce la DGR 1118 del 20/12/2013. calore
Il principale contenuto del provvedimento per quanto riguarda la termoregolazione autonoma e contabilizzazione del calore:
La scadenza dell’obbligo di dotarsi di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per tutti gli impianti termici centralizzati è stata posticipata dalla L.R 20/2015 al 31 dicembre 2016, allineandosi a quanto previsto a livello nazionale dall’art.9 del d.lgs. 102/2014.
Oltre ai casi di impossibilità tecnica, l’esenzione dall’obbligo di installazione dei dispositivi di termoregolazione e contabilizzazione del calore è prevista anche quando l’installazione di tali dispositivi risulti essere non efficiente in termini di costi e proporzionata rispetto ai risparmi energetici potenziali, in conformità alla metodologia indicata dalla norma UNI 15459 (basata sulla valutazione dei costi in relazione al ciclo di vita dell’intervento).
Come previsto dall’art. 9 del d.lgs.102/2014, l’applicazione del nuovo sistema di ripartizione delle spese riguardanti la climatizzazione invernale ed estiva e l’uso di acqua calda sanitaria, secondo la metodologia indicata dalla norma UNI 10200, può decorrere dalla seconda stagione termica successiva a quella di installazione. Questo significa che il termine ultimo per mantenere il vecchio sistema è il 31 luglio 2018.
Contabilizzazione calore negli impianti centralizzati: soluzioni, costi, normativa
negli impianti centralizzati: soluzioni, costi, normativa
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